Monday, September 24, 2007

4. Le regole del gioco

Quale sistema elettorale intende sostenere se guiderà il PD?
1. quello precedente: (75% uninominale di collegio e 25% proporzionale);
2. maggioritario e basta, preferibilmente (non necessariamente) a due turni, alla francese;
3. sistema proporzionale con premio di maggioranza alla coalizione;
4. proporzionale con una soglia di sbarramento, significativa, alla tedesca.

Se non si riuscisse a trovare una soluzione migliore, in tempi adeguati, sosterrebbe:
a) il referendum elettorale oppure
b) una revisione minima dell’attuale legge elettorale ?



www.scelgorosy.it

Non sosterrei di certo il ritorno al proporzionale, anche se fosse corretto da una soglia di sbarramento. Né sarei mai complice di una truffa agli 820 mila cittadini che hanno chiesto l'abrogazione della legge elettorale attuale, con modifiche minime guidate dal solo obiettivo di evitare il referendum. La soluzione migliore è azzerare il danno inflitto al Paese dalla Cdl, reintroducendo, con un provvedimento di un solo articolo, la legge precedente. Una legge contro la quale nessuno può dire nulla, visto che ha consentito nel tempo sia la vittoria dell'Ulivo che quella del Polo.

Sono d'accordo

www.enricoletta.it

L'attuale sistema non assicura la governabilità, mortifica gli elettori e premia la fedeltà al "capo". I parlamentari attuali scelgono i parlamentari futuri. E' il trionfo della dannosa logica della cooptazione applicata alla politica. Meglio sarebbe stato mantenere un sistema basato sui collegi, integrato da primarie per la scelta delle candidature. Un sistema capace di facilitare il rapporto tra eletti ed elettori. Le regole, però, si rivedono "insieme" e dobbiamo costruire un accordo in Parlamento. Realisticamente, il sistema tedesco - quello vero, con un'alta soglia di sbarramento - appare il più adatto a costruire un'intesa con almeno una parte dell'opposizione. Il referendum, che ho firmato, è lo stimolo giusto a trovare una via parlamentare alla riforma. A una revisione minima preferirei comunque le urne.

Sono d'accordo

www.lanuovastagione.it

L'Italia vive una crisi democratica senza precedenti. E' una crisi di decisione: tutti, nella nostra politica, possono mettere veti, e nessuno ha il potere di decidere. Non ne usciremo senza una riforma della legge elettorale e senza riforme istituzionali. L'Italia ha bisogno di una democrazia che decida. Chi ha la responsabilità di governare deve poterlo fare. E allora riforme istituzionali per dare più poteri al premier, per avere una sola Camera legislativa, per dimezzare il numero dei parlamentari. Di modelli elettorali, poi, ce ne sono diversi, in Europa. Si attinga ad uno di essi, avendo chiari gli obiettivi: stabilità, bipolarismo, potere di scelta nelle mani dei cittadini. Spetta al Parlamento approvare in tempi brevi una legge adeguata e il più possibile condivisa. Altrimenti saranno i cittadini ad esprimersi, con il referendum. Se vi si arriverà, io voterò sì. La legge che ne uscirebbe sarebbe già meglio di quella attuale. E in Parlamento sarebbe poi possibile farne una ancora migliore.

Sono d'accordo

www.marioadinolfi.it

Se dovessi guidare il Pd sosterrò l'unica riforma elettorale realmente praticabile: il sistema spagnolo. E' un sistema che prevede un proporzionale su collegi territorialmente molto piccoli con pochi eletti, con effetti bipolarizzanti e maggioritari. In Spagna infatti quel sistema ha fatto emergere due partiti principali (socialisti e popolari), ha dato rappresentanza a chi è forte su un territorio (baschi e catalani) o a chi ha consistenza politica vera (Izquierda Unida, la Cosa Rossa iberica). Cinque partiti, alternanza di governo, classi dirigenti giovani: questo è il sistema spagnolo. Se non si dovesse trovare un accordo, in realtà possibile sul sistema spagnolo perché accontenterebbe quasi tutti, preferisco il referendum a qualsiasi pasticcio.

Sono d'accordo

www.gawronski.it

La legge elettorale deve garantire meglio la governabilità e la selezione della classe politica. Il PD dovrebbe schierarsi a favore del maggioritario a doppio turno con elezioni primarie di collegio, e con adeguati riequilibri costituzionali al potere della maggioranza. Andrebbero rafforzate procedure e quorum per le modifiche costituzionali (non solo il Titolo I), i poteri di controllo democratico del Pres. della Repubblica, della Corte Costituzionale, l'indipendenza di Rai, Istat, Autorità Garanti, Pubblica Amm., Parlamento (legge attuativa Art. 49 Cost); costituzionalizzare le leggi elettorali. In attesa di maggiori garanzie: sistema tedesco con piccolo premio.

Sono d'accordo

www.jacopo-g-schettini.eu

Vorrei una legge maggioritaria semplice che agevoli la nascita di due grandi partiti politicamente contrapposti. Vorrei due partiti, uno di destra ed un altro di sinistra, come in molti paesi democratici, con al loro interno idee diverse e uomini indipendenti. Preferisco questo a tanti partitini uguali tra loro e divisi solo da convenienze di bottega.
Su una cosa non si può allentare la presa: la costituzione. La costituzione deve essere condivisa. Le regole del gioco non devono essere modificate dal vincitore di turno. Servono delle norme adeguate affinché questo non accada perché è la nostra legge fondamentale.

Sono d'accordo

Non sono d'accordo con nessuna delle risposte

No comments: