Thursday, September 20, 2007

«L'azienda è troppo rigida e non può prendere decisioni rapide. Nessuna mia finalità politica». Cdl: «Mente ed è un maleducato»
Il ministro dell'Economia è intervenuto al dibattito in Senato
STRUMENTI
Tommaso Padoa-Schioppa (Imagoeconomica)
Tommaso Padoa-Schioppa (Imagoeconomica)
ROMA - «Il vero male di cui la Rai ha sofferto negli anni e ancora soffre è un rapporto con il potere politico che ne indebolisce la funzione civile, che limita la validità culturale e che la fa soffrire come impresa che opera nel mercato». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, intervenendo al dibattito in Senato sull'ente radiotelevisivo pubblico.
AZIENDA TROPPO RIGIDA - Secondo il ministro, la Rai ha una struttura industriale molto rigida sulla quale si sono innescate nuove difficoltà, rigidità che finisce per «limitare la capacità dell'azienda di liberare risorse per lo sviluppo, per iniziative che la pongano in grado di rispondere alla crescente concorrenza». Padoa-Schioppa ha citato la rapida evoluzione tecnologica del settore che esige da parte dei vertici grande rapidità decisionale. Altro tema toccato è stato quello della raccolta pubblicitaria nella quale la Rai si è «progressivamente indebolita, sia per flessioni negli indici di ascolto, sia per l'avvenuta crescita dimensionale di nuovi concorrenti». Altre difficoltà sono, secondo Padoa-Schioppa, «l'eccessiva frammentazione dell'assetto organizzativo, che rende problematico affrontare i più rilevanti temi strategici (piano industriale, digitale terrestre, new media); le forti interferenze della politica; l'incomprimibilità dei costi diretti e indiretti, in particolare il costo del personale».
FABIANI - Nella vicenda Rai «sono intervenuto esclusivamente nella qualità di azionista, non ho perseguito alcuna finalità politica», ha aggiunto il ministro. E il nuovo consigliere di amministrazione nominato dal ministero, Fabiano Fabiani, «svolgerà il suo incarico con totale autonomia di giudizio, senza atteggiamenti di subalternità al potere politico e con spirito di indipendenza anche nei confronti del ministro azionista».

CDL: MALEDUCATO - Alcuni rappresentanti dell'opposizione, in particolare dai banchi di Forza Italia, hanno interrotto a gran voce con applausi ironici e urla la relazione di Padoa-Schioppa. In particolare, nel momento in cui il ministro stava dicendo «non ho perseguito nessuna finalità politica», sono insorti diversi senatori dell'opposizione dicendo «Il ministro dice bugie e parla persino con le mani in tasca: è un maleducato».
20 settembre 2007



Poi l'attacco ai mezzi di informazione: contro di loro il prossimo V-day
Intervista al canale sat Euronews: «Il nostro Valium ha chiuso il suo blog in 15 giorni. E lo psiconano? Non c'è, è un ologramma»
STRUMENTI
Beppe Grillo durante l'intervista a Euronews
Beppe Grillo durante l'intervista a Euronews
MILANO -
Beppe Grillo non ama parlare con i giornalisti italiani, considerati inefficaci nel loro ruolo di «cani da guardia» del potere politico. Anzi: secondo il comico genovese i mezzi di informazione tradizionali «sono finiti» e saranno presto schiacciati dal web, considerato il solo vero spazio di democrazia. Ma è proprio dalle telecamere di una tv, seppure non «istituzionale», ovvero il canale satellitare internazionale Euronews, che torna a parlare in viva voce - mentre sul suo blog non ha mai smesso di scrivere -, all'indomani delle critiche ricevute dal direttore del Tg2 Mauro Mazza e delle polemiche che ne sono scaturite. Del caso Grillo si parlerà poi questa sera ad «Annozero» di Michele Santoro: sarà in studio Sabina Guzzanti, già presente sul palco di Bologna nel giorno del V-day. Il comico, invece, non ci dovrebbe essere.
«VALIUM» E «PSICONANO» - Nell'intervista, che probabilmente verrà ripresa oggi anche dalle reti televisive italiane, Grillo parte dal ruolo sempre più importante assunto da Internet per tornare a prendere di mira Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Del primo, definito ancora una volta «il nostro valium, quello che fa così con le manine» (e mentre lo dice fa il verso alla gestualità del premier), ricorda come abbia tentato di aprire un proprio blog, «ma lo ha chiuso dopo 15 giorni». Il Cavaliere («noi lo chiamiamo Truffolo») viene invece dipinto come lo «psico-nano», «uno spot vivente», uno che «non c'è, non esiste», «un ologramma, un venditore di bava». Grillo elogia il web perché non consente di mentire: se lo si fa, evidenzia il comico, «dopo 24 ore ti arrivano 2 mila messaggi per dirti che sei un cialtrone».
DESTRA E SINISTRA - Al cronista che gli chiede se lui si senta di destra o di sinistra, Grillo finge di reagire in malomodo: «Ma io ti spacco la faccia...», precisando subito che «sto scherzando» e ribadendo che destra o sinistra sono categorie che non esistono più. Così come presto non esisteranno più, a suo parere, anche giornali e tv. E lui farà di tutto per accelerarne la scomparsa: «Il prossimo v-day sarà per togliere il finanziamento pubblico a questa merda di informazione».
ATTACCO A TRONCHETTI - Grillo, che in passato è stato il paladino dei piccoli azionisti di Telecom, ne ha anche per Marco Tronchetti-Provera, da lui ribattezzato «il Tronchetto dell'infelicità», che «si spacciava grande imprenditore, ma si è dimostrato un fasullo». «In America - dice Grillo - gli davano 20 anni. Qui ha preso 240 milioni di euro e sta andando di bolina con la sua barca a vela, lasciando nella merda due società, la Telecom e la Pirelli...».
Alessandro Sala
20 settembre 2007


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