Saturday, March 14, 2009


«Pronti a tutto per rilanciare la crescita»

A Horsham summit finanziario del G20 in vista dell'incontro di aprile. Tremonti: «Il problema è l'export»


DRAGHI: «NECESSARIA AZIONE IN tRE PUNTI PER RICOSTRUIRE LA FIDUCIA»



(Afp)
(Afp)
HORSHAM (Inghilterra) - Pur di rilanciare l'economia, il G20 si impegna a compiere «qualunque misura necessaria». Questo in estrema sintesi il contenuto del comunicato finale del summit di Horsham, in Inghilterra. Il G20, si legge ha «compiuto azioni decise, coordinate e ampie per rilanciare la domanda e l'occupazione e siamo preparati a prendere qualunque misura necessaria fino a quando non ripartirà la crescita».

TREMONTI E L'EXPORT - Una parte del commercio mondiale si è fermata e questo è «il problema dei problemi» secondo il ministro Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa congiunta con il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi al termine dei lavori ministeriali nel West Sussex. Il responsabile di via XX Settembre ha anche annunciato che «il motore di ricerca verso standard di regole e principi è partito, è importante che sia cominciato» anche se «non si sa quando finirà» ha poi aggiunto Tremonti, specificando inoltre che tra Stati Uniti e Unione europea al vertice ministeriale del G20 è risuonata «con note diverse, una musica comune».

I TRE PUNTI DI DRAGHI - «Ci vorrà ancora tempo per stabilizzare i mercati e il vertice del G20 del 2 aprile prossimo non segnerà la fine del processo» è la previsione del governatore di Bankitalia Mario Draghi. Per il numero uno di via Nazionale, per ripristinare la fiducia «ci sono 3 passi necessari, anche se forse non sufficienti». Draghi ha sottolineato come il caso italiano sia leggermente diverso da quello del resto dell’Unione europea, e ha aggiunto la necessità di una «ricostruzione del sistema bancario, dell’adozione di valori certi e coerenti in merito agli asset tossici». In terzo luogo per il governatore ci sono le «cosiddette politiche di bilancio», e cioè «cosa fare perché la disoccupazione non cresca vorticosamente e che questo si traduca in un ulteriore calo della domanda».

PARADISI FISCALI - Dal summit non emerge alcun accordo sui paradisi fiscali. All'indomani della decisione di Svizzera, Austria e Lussemburgo di attuare nome meno rigide del segreto bancario per evitare di essere inseriti nella «lista nera» dei paradisi fiscali, per i quali l'Ue vorrebbe applicare sanzioni. A Horsham l’accordo sui paradisi fiscali, stando a fonti europee citate dall'Apcom, non sarebbe stato raggiunto a causa dell’opposizione di «un grande Paese emergente», ovvero la Cina, che non vuole rinunciare allo statuto di Hong Kong e di Macao e che «non ritiene che i paradisi fiscali siano all’origine della crisi». Inoltre l’argomento è stato messo in secondo piano dai padroni di casa, i britannici, secondo cui «non è la priorità delle priorità».

FMI - I ministri economici e finanziari e i governatori dei Paesi del G20, riuniti in un grande hotel di campagna del West Sussex per una riunione che prepara il terreno per il vertice di capi di stato e di governo del 2 aprile a Londra, si sono accordati per un aumento «significativo» delle risorse del Fondo Monetario Internazionale. Un'intesa inoltre è stata raggiunta sulle agenzie di rating, che dovranno essere registrate presso le autorità di ciascun Paese.

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